Ottenere la bioplastica dai rifiuti urbani è l’ultima mira della Green Chemistry internazionale, mentre a tentare l’impresa in Europa è il Progetto Synpol.
Il team del progetto sta valutando quali miscele di specie batteriche siano in grado di migliorare l’efficienza di conversione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) in polimeri organici riutilizzabili. I rifiuti delle materie prime complesse contengono, infatti, grandi quantità di carbonio che i batteri sono in grado di digerire per rilasciare in cambio molecole riutilizzabili.
Il processo di produzione messo a punto da Synpol segue tre fasi:
- Compressione dei rifiuti.
- Pirolizzazione.
- Gassificazione per produrre syngas. Questo gas sintetico, ricco di carbonio e idrogeno viene quindi fermentato dai batteri geneticamente modificati.
I due vantaggi principali del progetto Synpol sono:
- I flussi di rifiuti utilizzati per la produzione di gas di sintesi non entrano mai in competizione con la catena di valore del cibo, come succede nella produzione di biodiesel.
- Il prodotto finale, la bioplastica prodotta da batteri, sarà al 100 per cento biodegradabile.
Progetto Synpol (biopolimeri da fermentazione Syngas)
Un progetto finanziato dall’Europa sta studiando come, recuperando preziose sostanze dai rifiuti, si può riuscire a creare biopolimeri, materiale base delle plastiche biologiche.
Testo tratto da
http://www.rinnovabili.it/innovazione/batteri-fattorie-bioplastica-dai-rifiuti-urbani-666/
http://www.synpol.org/
http://www.rinnovabili.it/ambiente/bioplastica-rifiuti-synpol-rsu-polimeri-357/
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